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Per iniziare apriamo un’editor. La prima riga dovrebbe essere il collegamento diretto all’interprete, che ci permetterà di rendere direttamente eseguibile uno script.

Nella riga di esempio che segue, viene indicato il collegamento all’interprete su un sistema di tipo *nix.

#! /usr/bin/env python

Con la precedente riga potremo avviare il programma direttamente con:

$ ./programma.py

a patto che il file sia eseguibile. Per rendere eseguibile un file, scriviamo sulla shell

$ chmod a+x programma.py

Nel caso omettessimo la prima riga, il programma potrà essere comunque eseguito, richiamando l’interprete python:

$ python programma.py

I commenti

Il simbolo # (cancelletto) è usato, tranne alcune eccezioni, per commentare il codice. Quando svilupperemo programmi di una certa complessità, l’uso dei commenti faciliterà eventuali revisioni del codice, anche a distanza di tempo.

Encoding

Un altra riga importante è quella relativa alla codifica del programma: di default Python usa la codifica ASCII, ma può capitare che nei nostri sorgenti si preferisca o sia necessaria una codifica differente.

# -*- coding: encoding -*-

Dove al posto di encoding, specificheremo la codifica desiderata.

Questa riga va scritta in cima al sorgente, subito dopo quella che rende eseguibile lo script.

Nota: questo è un altro esempio di come il # abbia un fine diverso dal commento.